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al testo di Antonia Vono
Io e te, distici in gioco
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Avremmo potuto essere solo due righe versi che andavano accapo senza sfiorarsi in un giornale di periferia fra spighe aperte in chicchi a un ritmo solo, a diramarsi.
Guardarsi senza preoccuparsi o ribellarsi in catarsi senza annoiarsi lavarsi da un lungo sonno, aggrapparsi, scuotersi e lenirsi senza mai distrarsi io destrorsa tu a sinistra scomporsi, imitarsi numeri dispari a disfarsi poi fermarsi a un verso solo per amarsi.
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Ivan Pozzoni
- 04/01/2018 01:20:00
[ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]
Interessante, complimenti.
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Alberto Becca
- 17/04/2017 21:23:00
[ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]
Versi vagabondi ma giocondi / versi geniali e inusuali / versi simmetrici e opposti / disposti (costi quel che costi) /ad affrontarsi e viso aperto / finchè qualcuno ha scoperto / che il rincorrersi veloce dei due malcapitati / avrebbe avuto epiloghi inaspettati.. / L uno invaghito dell altro e intrecciando / capriole di vocali, sommando / avverbi, articoli e aggettivi / si formò un epiteto, una sola cosa che vuole / significare: l amore va oltre le parole
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Auro d’Arcola
- 16/04/2017 22:10:00
[ leggi altri commenti di Auro d’Arcola » ]
Ha ragione lusin. che sono tutti sti "si", Antonella? è pesante...
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Salvatore Pizzo
- 16/04/2017 21:43:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Un gioco lamore, da giocare anche con le parole, a maggior ragione quando si arriva ad una chiusa chè catarsi..... Piaciuta Un saluto
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Leonora Lusin
- 16/04/2017 21:20:00
[ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]
A parte lubriacatura di "si" che però è un po la sua cifra stilistica, molto divertente con finale fantastico e assai amaro.Ma lironia aiuta sempre.
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